lunedì 21 gennaio 2008

Sorprese in arrivo per entrambi?

Hanno celebrato messa insieme nel salone di un hotel del vicentino, contro ogni regola.

Sono Emmanuel Milingo, ex vescovo di Luzaka che nel 2001 sposò Maria Sung, venendo scomunicato nel 2006 dal Vaticano e Don Sante Sguotti, il prete "innamorato", ex parroco di Monterosso in provincia di Padova, oggi papà di un bambino di 16 mesi (Rocco), sospeso a divinis dal vescovo di Padova, Antonio Mattiazzo.

E se per Don Sante potrebbe esserci in arrivo una bella scomunica, per Milingo potrebbe esserci in arrivo un figlio (come annunciato).

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Carissimo,
da quando leggo il tuo blog ho iniziato a interessarmi di Vaticano, ma non ho mai avuto l'ardire di lasciare un commento in calce. Fino a ora. Perchè, dato che parli di Milingo, colgo l'occasione per raccontarti una cosa. Tanti anni fa (avrò avuto tredici anni, molto prima che Milingo fosse travolto dalla concupiscenza) mentre facevo i compiti a casa di un amico, arriva sua madre e ci dice che ci avrebbe presentato una persona molto importante. Entra dalla porta un prete, grande, grosso, negro. Sorride con la bocca e con gli occhi, ci fa qualche domanda in un italiano un pò claudicante e poi tira fuori una bottiglietta di Pago (il succo di frutta)contenente dell'olio bendetto, ci fa inginocchiare e benedice noi, le nostre teste e, in quanto studenti, cartella, diario, astuccio e tutto l'occorrente scolastico. Era Milingo. Col senno di poi, credo che questa benedizione qualche imprinting me lo abbia lasciato...

Fabio Marchese Ragona ha detto...

A questo punto devo dire che siamo proprio il diavolo (tu) e l'acquasanta (io): due anni orsono a Roma sono stato benedetto da Padre Amorth, che toccandomi la fronte e poggiando l'altra mano sulla mia spalla mi disse con tono ironico: "adesso sei per sempre al sicuro"...Credo che da oggi in poi, ti eviterò.

Anonimo ha detto...

Era un freddo meriggio di dicembre. Sarà stato 20 anni fa. Per strada ancora l'odore dei pranzi domenicali appena consumati rendeva l'aria frizzantina un insieme indistinto di odori. Mi recavo, come ogni domenica pomeriggio al catechismo. Appena entrato, un prete, o come amava essere chiamato, "il prevosto" ci fece tutti accomodare in sagrestia. L'aria, li dentro era pesante dell'umidità e del chiuso che da tanti anni impregnava i muri. Non sapevamo cosa stesse succedendo. Ci guardavamo l'un l'altro smarriti, cercando di interpretare ogni minimo movimento del prete, come a prevedere cosa potesse succedere. La tensione era alta. Il prevosto aprì l'anta sinistra del vecchio e tarlato armadietto e ne trasse fuori un involucro di plastica. Erano ostie ancora non consacrate. E lui era padre Lo Bue. Dopo ci benedisse. E anche padre Liam(a) diede il suo assenso.
HEheheheEHhaHhEAHea