giovedì 22 dicembre 2011

QUEI SACRI CINGUETTII

Su Panorama in edicola oggi (che dedica la copertina al fenomeno del 2011, Twitter) parlo della passione per il social network di preti, vescovi e cardinali. E racconto di una battuta che circola nei Sacri Palazzi (e non solo...).

Il più attivo è il cardinale Odilo Pedro Scherer, che“cinguetta” da Sao Paulo con decine di tweet giornalieri e quasi 8000 followers. Ma il primato potrebbe esser insidiato dal cardinale Gianfranco Ravasi, (in foto) ministro della Cultura del Vaticano: posta foto e versetti della Bibbia. Uno dei suoi ultimi tweet è dedicato a chi lo segue sul network: “Quelli cheavevano mangiato erano circa 5000 (Mt 14,21). Un saluto ai miei 5000 followers. La Parola è per Voi”. Su Twitter è persino Benedetto XVI, che in giugno ha inviato il suo primo tweet in mondovisione per inaugurare il profilo ufficiale del Vaticano "News_Va". E ci sono Sean Patrick O’Malley, arcivescovo di Boston, Angelo Scola, arcivescovo di Milano, Wilfrid Fox Napier, cardinale di Durban, in Sud Africa. Ubaldo Santana, arcivescovo di Maracaibo (Venezuela) e quello di Durango (Messico) Héctor González Martínez, predicano e discutono di attualità: hanno twittato contro la Benetton, “colpevole di aver sfruttato l’immagine del Papa per pubblicità”. I più esperti sono però i sacerdoti under 50: i due più attivi sono Paolo Padrini (inventore di iBreviary, il messale per iPad eiPhone) e il gesuita Antonio Spadaro, direttore della Civiltà Cattolica. E se qualche porporato o arcivescovo gioca a fare a gara su chi ha più fans, nei Sacri Palazzi circola una battuta: “Gesù all'inizio aveva solo 12 follower, eppure ebbe lo stesso grande successo”.

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