mercoledì 16 gennaio 2008

SOLITA ITALIA!


Lo scorso settembre, alla Columbia University di New York, ha tenuto un discorso, su religione e politica, il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad, considerato dagli Stati Uniti il principale sponsor del terrorismo islamico.

In Italia il Papa non può tenere un discorso in una libera università statale.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

altro che solita italia...vergogna italia!

Anonimo ha detto...

povera Italia!!! Siamo arrivati al punto che la possibilità di esprimere il proprio pensiero (figuriamoci quello del Santo Padre) è in serio pericolo. CENSURA.

Anonimo ha detto...

Come sempre accade una mezza verità nasconde una menzogna completa.
E' infatti del tutto falso che al Papa sia stato proibito di parlare all' Università: al di là della opportunità del suo intervento in quella sede (che era decisamente inopportuno essendo l' Università una istituzione di uno stato solo a parole laico ed essendo l' inaugurazione dell' anno accademico un evento particolare all' interno della vita universitaria), giova ricordare che ciò che è accaduto è l' esatto opposto di quanto si sostiene qui.
Non è che ad Ahmadinejad sia stato permesso ciò che al Papa è stato negato: è che Ahmadinejad è andato a parlare esponendosi alla possibilità di ricevere critiche e dissensi, il Papa, una volta che ha saputo che avrebbero potuto esserci voci che esprimevano un dissenso rispetto alle sue posizioni, si è rifiutato di andare anche se l' invito del Rettore non era mai stato ritirato.
La vergogna dell' Italia è, come sempre, uno Stato succube del Vaticano (che, giova ricordare, è pur sempre uno stato straniero), in cui non manca il vittimismo clericale quando sono altri quelli cui viene negata l' espressione del pensiero: in questo caso non il Papa, che comunque ha avuto come sempre proni tutti i mezzi di comunicazione di massa per far sapere la sua versione (distorta, come si vede) dei fatti, ma gli studenti che sono stati preventivamente bastonati dalla polizia proprio per impedire che facessero sentire la loro voce.
Ma da sempre fascismi e chiesa cattolica vanno assai bene insieme...

Fabio Marchese Ragona ha detto...

grazie per il messaggio Fabrizio e per la tua interessante opionione. Rispetto il tuo pensiero ma io che che al Papa non sia stato permesso di parlare e ti spiego anche il perchè.
Ma dove si è mai sentito dire al mondo che se un capo di Stato o un capo di Governo deve tenere un discorso in una università LIBERA e STATALE, si facciano le pagliacciate che si fanno in Italia: raccolte firme, occupazioni, proteste, ecc.ecc.
Ricordavo Ahmadinejad: ok, le manifestazioni fuori dall'università Columbia ci sono state ma non credo ci siano state prese di posizione così forti da parte dei docenti.
E poi, concorderai con me, non si può fare un paragone tra il Papa e Ahmadinejad.
Ovvimanente l'invito che era stato fatto dal rettore non ho mai detto che è stato ritirato: figuriamoci se Orlandi diceva al Papa "ci dispiace, non venga più...".
Possiamo tranquillamente dire però che Ratzinger sia stato "censurato"...di fronte a tutte le proteste, alle prese di posizione, alle pagliacciate scritte e dette (visto che nel discorso lui avrebbe anche difeso Galileo.ma questo si ignora o si fa finta) il Santo Padre non poteva far altro che dire "rinuncio". Se già i docenti dell'università che ti ospita sono contrati alla tua presenza...bene..io me ne resto a casa...

Anonimo ha detto...

Continuo a ritenere che il fuggire davanti alla possibilità di una critica non è la stessa cosa che venire imbavagliati, e questo lo sanno bene tutte le minoranze a cui veramente viene impedito di parlare e che non hanno l' intera informazione prona ai loro piedi.
Secondo c'è un punto non trascurabile, ossia che il Papa oltre ad essere un capo di Stato è un leader religioso: ora l' inaugurazione di un anno accademico non è una occasione qualunque per una università. E' il momento più importante dell' anno, in cui l' università traccia le linee guida dell' anno entrante ed in cui si riconosce come entità di ricerca che dovrebbe essere super partes: è per questo motivo che mai, e sottolineo due volte mai, si invita un capo di stato straniero e a maggior ragione un leader religioso, proprio per difendere l' indipendenza e la laicità dell' università stessa. Lo stesso governo nazionale di solito è presente con rappresentanti diversi dal premier stesso, proprio per questo motivo.
Risulta quindi evidente come l' invito in quella occasione risultasse oltremodo inopportuno, a prescindere da qualunque altra cosa. Se si fosse trattato di un' altra data non ci sarebbe stato tutto questo baccano, in gran parte, peraltro, amplificato dalla stampa a servizio del Vaticano con alti lai alla censura del Papa ben prima che la cosa si ampliasse a frange sempre più ampie. In breve il Vaticano ha cercato la prova di forza contro i professori che avevano espresso riserve e, una volta che ha visto che ai professori si erano uniti gli studenti ed una buona parte dell' opinione pubblica, ha deciso di fare marcia indietro e giocare la carta della vittima. Il risultato è stato che il messaggio del Papa è stato diffuso ugualmente, senza alcun contraddittorio proprio come il Vaticano desiderava, e con in più il richiamo al martirio per "non esser stato lasciato parlare"...
Manco a dirlo questo è quanto è risultato in Italia: la stampa estera ha commentato la cosa con ben altri toni, ma all' estero la laicità dello Stato è una cosa seria, mentre in Italia è morta nel 1929...